La Sindrome fibromialgica è un complesso di sintomi caratterizzato in primis da dolore senza segni di infiammazione.
Generalmente, quando ad esempio una mano duole, se la si esamina, si possono notare calore, arrossamento, gonfiore;
se il dolore alla mano è dovuto unicamente alla Fibromialgia, invece, la mano apparirà assolutamente nella norma.
Questa peculiarità rende la Fibromialgia una problematica assai insidiosa per chi ne soffre, per i familiari che non la comprendono e per i sanitari che se ne occupano, in particolare per i medici a cui spetta la diagnosi.
Il medico effettivamente può trovarsi di fronte una persona, spesso una donna, che apparentemente sembra sana, ma che lamenta una scarsa qualità di vita a causa di dolori migranti, intensi, brucianti, tensivi che risentono delle condizioni atmosferiche e dello stress.
Dunque il dolore è reale o è inventato?
E’ il frutto di una condizione isterica, di una somatizzazione o ha un fondamento organico, nel corpo?
Quando una persona soffre di una grave forma di artrosi o di artrite, la domanda non si pone perché l’arto dolente appare effettivamente “malato” e a nessuno viene in mente di mettere in dubbio la veridicità del sintomo.
Nel caso della Fibromialgia, invece, ci troviamo di fronte ad una condizione patologica che in inglese si potrebbe definire “tricky” cioè ingannevole, più difficile da riconoscere.
Se a questo aggiungiamo che nel quadro patologico, non vi è solo il dolore ma anche stanchezza, disturbi del sonno, disturbi dell’ umore ed altri ancora, la risultante è che erroneamente queste persone sono state e sono ancora spesso catalogate come mentalmente disturbate, ipocondriache, ansiose, “piagnone” ecc…
In realtà, secondo la Scienza, il dolore è assolutamente reale ma non origina a livello periferico, nella mano, nella schiena, nel collo ecc…, come in caso di artrosi o artrite, bensì a livello del Sistema Nervoso Centrale (SNC) che non è visibile ad occhio nudo.
Nel SNC avviene un errore di modulazione dell’impulso nervoso cui consegue l’amplificazione del segnale con conseguente sensazione di dolore.
Così basta a volte anche solo toccare delicatamente un malato sulla spalla o sulla gamba per evocare un dolore apparentemente incomprensibile ma ormai ben spiegabile attraverso il meccanismo della “sensibilizzazione centrale” cioè della ipersensibilità, della notevole “irritabilità” del SNC che nulla ha a che vedere con condizioni psicosomatiche.
Per quanto detto possiamo definire il dolore fibromialgico “invisibile” poiché non correlato con uno stato infiammatorio classico, tuttavia si tratta di una condizione spesso invalidante ed impegnativa.
Ciò è stato recentemente affermato anche da una ricerca scientifica eseguita dalla Fondazione ISAL che si occupa di dolore cronico.
In più eventi del Comitato Fibromialgici Uniti (CFU), sono stati esposti i dati di un lavoro scientifico della ISAL, che verrà pubblicato tra poco, che mostra una alterazione a livello del Sistema Immunitario, in questi soggetti, che testimonierebbe l’origine organica, “corporea”, del dolore.
Ci tengo a specificare, tuttavia, che sempre più evidenze scientifiche dimostrano la correlazione tra psiche e corpo e che le malattie croniche come la Fibromialgia traggono beneficio anche dall’approccio psicologico che ha un ruolo nella gestione del dolore e nella comprensione dei comportamenti nocivi per la propria salute che il soggetto mette in atto.
La ricerca sta fornendo dati sempre più oggettivi che rendono la sintomatologia fibromialgica sempre meno misteriosa, ignota, fuori dal comune, sempre meno invisibile e fantasma.
Tanto più saranno chiari i meccanismi fisiopatologici che generano e alimentano i sintomi tanto più saremo in grado di mettere in campo i trattamenti più adeguati che possano migliorare sempre più in profondità la salute di chi soffre di questa malattia reumatica.
Dott. Michele Gardarelli
Medico Chirurgo
Medicina Integrata