Diversi studi di prevalenza mettono in luce che la fibromialgia è legata all’obesità;
più precisamente, la gran parte dei soggetti fibromialgici è obesa (BMI ≥ 30) mentre un’altra parte consistente è in sovrappeso (25 ≤ BMI ≥ 29,9).
La motivazione di ciò non è ancora stata completamente chiarita, ma sembra sia dovuto a diversi aspetti.
Sicuramente, l’accumulo di massa grassa determina disturbi metabolici che favoriscono l’insorgenza di infiammazione tissutale.
Essa può essere aggravata anche da modificazioni della composizione del microbiota intestinale con conseguente aumento della permeabilità della mucosa.
Anche le cellule del sistema immunitario hanno un ruolo fondamentale in questo processo, in quanto nei soggetti obesi si riscontrano livelli alti di Interleuchina 6 (IL-6), Proteina C Reattiva (PCR), Interferone γ (IFN- γ) e Tumor Necrosis Factor (TNF-α), elementi che determinano anch’essi infiammazione.
Nei soggetti obesi si riscontra una riduzione della forza muscolare e della flessibilità delle articolazioni, in particolar modo delle gambe e della parte bassa del tronco.
A ciò sembra essere legato l’aumento del dolore e i problemi legati al sonno in riferimento sia alla riduzione della durata che alla sua qualità.
Alcuni studi fanno anche una distinzione tra questi due aspetti del sonno, mostrando che la presenza abbondante di massa grassa incide maggiormente sulla durata piuttosto che sulla qualità.
Non sembrano esserci correlazioni dirette, invece, tra obesità e senso di affaticamento e depressione.
Sembra, infatti, che siano solo secondarie rispetto all’eccesso ponderale.
Benché sia un argomento ancora da approfondire, tutti sono concordi nel ritenere che la perdita di peso porta ad un miglioramento dei parametri metabolici con diminuzione dello stato infiammatorio.
Questo determina una riduzione del dolore e della stanchezza facilitando i soggetti nello svolgimento di attività fisica.
I benefici riguardano anche la durata e la qualità del sonno, garantendo un riposo migliore e una diminuzione di ansia e depressione.
La perdita di peso, nel soggetto fibromialgico obeso, prevede un cambiamento delle abitudini alimentari, l’introduzione di attività fisica aerobica e una certa disponibilità al cambiamento. Proprio la scelta di uno stile di vita più salutare influenza positivamente la sintomatologia legata alla fibromialgia, ma soprattutto cambia la percezione di essa da parte dei soggetti e la loro maggiore disponibilità nella gestione della sintomatologia stessa.
Team Nutrizione Associazione Scientifica Fibromialgia
Dott.ssa Edy Virgili
Dott.ssa Laura Calza
Dott.ssa Federica Calcagnoli
Bibliografia
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“The Association of Body Mass Index and Body Composition with Pain, Disease Activity, Fatigue, Sleep and Anxiety in Women with Fibromyalgia”, Correa-Rodríguez M., El Mansouri-Yachou J., Casas-Barragán A., Molina F., Rueda-Medina B. and Aguilar-Ferrándiz M.E., Nutrients 2019; 11, 1193
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“Relationship between Fibromyalgia and Obesity in Pain, Function, Mood and Sleep”, Okifuji A., Donaldson G.W., Barck L., and Fine P.G., J Pain. 2010; 11(12): 1329–1337