È ormai universalmente riconosciuto l’effetto positivo che l’attività fisica ha nei confronti di ogni componente del nostro corpo, sia fisica che psichica.
Il soggetto con fibromialgia, che lamenta dolore diffuso, stanchezza e difficoltà motoria, trova anch’esso giovamento dall’esercizio fisico.
Numerosi studi hanno messo in evidenza che quest’ultimo, soprattutto se di tipo aerobico, determina un miglioramento delle capacità motorie.
Ciò è dovuto al fatto che eseguire esercizi di media intensità favorisce il mantenimento del tono muscolare e dell’elasticità delle articolazioni.
Nella fase iniziale, il fibromialgico, solitamente, manifesta un peggioramento della sintomatologia dolorosa, che però migliora proseguendo l’attività fisica.
Risulta estremamente importante la frequenza dell’allenamento, poiché il paziente deve avere a disposizione almeno un giorno di recupero tra una seduta e l’altra.
Anche lo stretching si rivela utile in quanto decontratturante, cioè facilita l’allungamento muscolare e articolare.
L’esercizio fisico favorisce l’ossigenazione dei tessuti, contrastando la produzione di radicali liberi responsabili dello stato infiammatorio tipico del paziente fibromialgico.
L’attività motoria ha ricadute positive anche sull’umore, in particolar modo se svolta all’aperto.
Infatti, essa stimola la secrezione di endorfine, la produzione di serotonina e di vitamina D3.
Inoltre, attraverso l’attivazione di meccanismi adrenergici, si ha una riduzione del dolore, o meglio, la riduzione riguarda la percezione del dolore.
Tutti questi fattori fanno sì che anche il sonno sia più prolungato, ma soprattutto meno disturbato, garantendo un riposo migliore.
La possibilità di svolgere attività fisica in gruppo offre l’occasione al soggetto fibromialgico di poter recuperare una certa vita sociale, di tornare a relazionarsi con altre persone.
Sembra che, oltre all’esercizio aerobico (all’aperto e non), l’attività in acqua sia estremamente benefica, soprattutto per i soggetti con dolori molto intensi.
Infatti, in acqua si verifica lo scarico ponderale, permettendo l’esecuzione di esercizi altrimenti non eseguibili dai suddetti pazienti.
Anche la temperatura dell’acqua, che dovrebbe essere compresa tra i 28 e i 32 gradi, tende ad alleviare il dolore e la stanchezza dovuti all’attività motoria.
Non da ultimo, l’esercizio fisico determina cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale, favorendo il ristabilirsi dell’equilibrio tra le specie microbiche presenti con conseguente rafforzamento del sistema immunitario.
Appurati i benefici dell’attività fisica, quali sono gli sport più indicati?
Sicuramente, sono da evitare tutte le discipline che implicano un potenziamento intenso della muscolatura o che sono impostate con un ritmo piuttosto alto di esecuzione, in quanto troppo “aggressive”: potrebbero aumentare la sintomatologia dolorosa già esistente.
Da consigliare, oltre all’attività in acqua sopra citata, sono discipline quali:
- il pilates,
- la ginnastica dolce,
- la ginnastica posturale
Esse permettono il mantenimento del tono muscolare e il recupero della massa (spesso ridotta nel fibromialgico);
educano ad una respirazione toracica e/o diaframmatica con conseguente allentamento delle tensioni muscolari e articolari;
attraverso movimenti lenti e leggeri (in termini di intensità), favoriscono la riacquisizione di schemi posturali corretti e la coordinazione motoria.
Un aiuto al soggetto fibromialgico è offerto anche dallo yoga e da altre discipline orientali (tai chi, qi gong, danza orientale, ecc.), poiché uniscono il lavoro sul corpo a quello sulla psiche.
Oltre ad assicurare una migliore mobilità articolare e muscolare attraverso esercizi di intensità moderata e di stretching, inducono anche il rilassamento mentale ed emozionale, acquisendo una maggiore consapevolezza di sé.
Inoltre, non è da trascurare una corretta alimentazione, mirata a ridurre l’infiammazione e a fornire tutti gli alimenti che possono favorire il ripristino dell’equilibrio del microbiota intestinale supportando il benessere psico-fisico della persona.
Esistono numerose evidenze, scientificamente provate, per affermare che l’attività fisica è una vera e propria terapia coadiuvante nella gestione della fibromialgia.
Team Nutrizione Associazione Scientifica Fibromialgia
Dott.ssa Edy Virgili
Dott.ssa Laura Calza
Dott.ssa Federica Calcagnoli
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