La fibromialgia (FM) è una condizione cronica dalla complessa eziologia, caratterizzata da dolore profondo e diffuso, problemi di sonno, deterioramento cognitivo, affaticamento e altri sintomi funzionali ben noti.
Recentemente, è stato proposto che uno squilibrio dei componenti nutritivi, inclusi gli ioni metallici essenziali e le vitamine, potrebbe svolgere un ruolo critico nello sviluppo della FM.
Il dolore muscolare è stato associato a carenze di aminoacidi, magnesio, selenio, vitamine B e D, nonché agli effetti dannosi dei metalli pesanti, come mercurio, cadmio e piombo.
Gli esseri umani sono esposti ai metalli principalmente attraverso il rilascio di ioni metallici da restauri dentali corrosi e impianti ortopedici, cibo, vaccini e gioielli.
Un’altra importante fonte di metalli pesanti è il fumo di sigaretta, che contiene nichel, cadmio, manganese, mercurio, piombo e arsenico.
I potenziali rischi dei metalli pesanti e dei metalli di transizione risiede nella loro proprietà chimico-fisica di legarsi facilmente allo zolfo e ad altri gruppi nei mitocondri, negli enzimi e nelle proteine cellulari.
Organi come cervello e strutture contenenti collagene sono estremamente ricche di gruppi solforici e sono, quindi, particolarmente vulnerabili all’azione dei metalli pesanti.
Questi ultimi inducono radicali liberi, inattivano enzimi e alterano la funzionalità di importanti organelli cellulari deputati, proprio all’eliminazione dei radicali.
Inoltre, le proteine legate al metallo sono riconosciute dal sistema immunitario dei soggetti suscettibili e potrebbero innescare una risposta immunitaria anormale, comprese allergie e autoimmunità.
La diagnosi di ipersensibilità ai metalli viene fatta grazie ad un esame di routine, chiamato patch-test, con il quale si valuta la risposta, a livello cutaneo, conseguente il contatto con cerotti contenenti i diversi metalli testati.
Una volta giunti alla diagnosi, è importante seguire un piano nutrizionale e indicazioni comportamentali che ne limitino l’introito.
A questo va affiancato un drenaggio connettivale profondo.
Il tessuto connettivo, o matrice extracellulare, è il tessuto interposto tra le cellule che consente la comunicazione a breve distanza tra cellule e/o tessuti e a lunga distanza tra i vari organi.
I prodotti di scarto si accumulano proprio a livello connettivale ‘inquinando’ questo prezioso tessuto.
L’intossicazione del tessuto connettivo è paradossalmente causa ed effetto del fenomeno infiammatorio e allergico
I metalli pesanti si accumulano anche nelle cellule dell’adipe e, quindi, dimagrimento e drenaggio, così come l’utilizzo di antiossidanti, vitamine e sali minerali in grado di chelare i metalli pesanti, sono atti terapeutici cardine nella gestione del paziente fibromialgico con sensibilità chimica.
Bibliografia
Vera Stejskal. Metals as a common trigger of inflammation resulting in non-specific symptoms: diagnosis and treatment. IMAJ 2014: 16: December: 753-758
Vera Stejskal, Karin Ockert, Geir Bjørklund. Metal-induced inflammation triggers fibromyalgia in metal-allergic patients. Neuro Endocrinol Lett 2013; 34(6): 559-565.
Team Nutrizione Associazione Scientifica Fibromialgia
Dott.ssa Edy Virgili
Dott.ssa Laura Calza
Dott.ssa Federica Calcagnoli