Fibromialgia: cos’è il rilassamento?
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Rilassati. Devi rilassarti. Perché non ti rilassi?

Quante volte abbiamo udito o pronunciato una di queste espressioni?

Ma che cos’è il rilassamento e come fare a rilassarsi?

Una risposta pratica a questa domanda ha cercato di fornirla Edmund Jacobson sulla base di esperimenti sulla risposta contrattile a livello muscolare indotta da uno stimolo improvviso.

Tali esperienze lo portarono a ipotizzare l’esistenza di una relazione tra stimoli emotivi e grado di tensione muscolare, attraverso l’osservazione delle registrazioni grafiche della risposta muscolare a stimolazioni improvvise.

Il grafico mostrava una impennata rapida del livello di registrazione grafica come risposta allo stimolo (ipertonia) cessato il quale si aveva una graduale discesa, al di sotto del livello di partenza, quale indice di una diminuita tensione (ipotonia).
E fu proprio in riferimento all’abbassamento del tono muscolare al di sotto del punto di partenza, alla cessazione della contrazione indotta, che fece ipotizzare come la ipertonia muscolare
( la modalità difensiva emotiva e muscolare nei confronti della improvvisa stimolazione) e la ipotonia ( l’espressione di una condizione di tranquillità in assenza di stimolazioni perturbanti) potessero essere usate quali modalità operative per ottenere il rilassamento.

Jacobson individuò questa possibilità facendo effettuare al soggetto dei movimenti volontari (costituiti da contrazioni muscolari) nelle diverse parti del corpo e nella loro cessazione (rilassamento).

Ne è derivata una tecnica impostata sulla effettuazione di una organica serie di movimenti e di cessazione degli stessi (contrazioni e distensioni muscolari) estesi a tutto il corpo per produrre una condizione di rilassamento generale.

È questa la caratteristica pratica di tale forma di rilassamento che, in base a particolari modalità esecutive, viene indicato come rilassamento progressivo (quando la contrazione e il rilassamento iniziano in una parte del corpo, in genere un braccio per poi interessare gli altri distretti muscolari) e come rilassamento frazionato (quando è focalizzato su una specifica sede corporea).

Poiché il rilassamento, effettuato in modo sistematico, permette di competere con il dolore, l’ansia e le tensioni causate dalla vita quotidiana, il soggetto può imparare a localizzare le tensioni nei vari gruppi muscolari.

Ma molto spesso questi, pur essendo ansiosi e tesi, non è in grado di riconoscere il suo stato, né tantomeno i gruppi muscolari che sono maggiormente contratti.

 

SERVE UNA GUIDA

Il soggetto fibromialgico non addestrato al rilassamento non è infatti in grado di percepire le informazioni che gli pervengono dai muscoli e la differenza esistente tra tensione e distensione.

Per comprendere tale differenze dovrà addestrarsi a contrarre un gruppo muscolare per volta.

L’apprendimento della tecnica inizia dunque con la guida di un professionista sanitario esperto, in genere uno psicologo che conosce la sindrome fibromialgica, e va continuata in maniera autonoma dal soggetto tramite un allenamento quotidiano.

Dott. Roberto Re
Psicologo Clinico
Esperto in: Fibromialgia
Ipnoterapia, Auricoloterapia e Psicosomatica

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