EMICRANIA E FIBROMIALGIA: il tormento nel tormento. Quali possibili approcci integrativi?
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L’Emicrania è uno dei criteri diagnostici della Fibromialgia ed è caratterizzata da cefalea che investe un lato della testa con dolore intenso e pulsante, associato a nausea, vomito, fastidio per luci/rumori e che dura anche molte ore.

Si tratta di un problema davvero invalidante anche perché coinvolge l’organo centrale di tutte le attività umane: il cervello.

Parlare, leggere, studiare, interagire con gli altri diventa spesso un’ attività penosa e a volte impossibile quando si è in fase acuta.

Ai tempi in cui, da ventenne, studiavo Medicina soffrivo di Emicrania 1 giorno si e 2 no e, quando era il giorno sfortunato, puntualmente, alle ore 17, andavo al bar dell’Università, mangiavo un panino, assumevo un caffè doppio, l’ibuprofene e dopo una mezzora potevo ricominciare a studiare.
Avevo messo in un angolo i farmaci consigliatimi da un neurologo (cosa che oggi sconsiglio di fare, ma cosa volete… la gioventù…) che mi aveva diagnosticato una emicrania oftalmica, una delle varianti di questa patologia.

Mentre studiavo Medicina all’Università, frequentavo anche un corso triennale di Omeopatia e una mattina ebbi una mezza illuminazione: avrei provato ad assumere il rimedio omeopatico Lycopodium Clavatum.

Gli scettici non ci crederanno e rideranno di quanto sto per affermare ma francamente la cosa mi interessa poco perché ho una chiara percezione della mia salute, nel bene e nel male: questo farmaco omeopatico MI LIBERÒ PER SEMPRE DA QUESTO TORMENTO, che ora si presenta solo quando esagero con lo stress.

Qualcun altro invece, interessato all’argomento, forse vorrà sapere se può assumere anche lui questo rimedio omeopatico ma la risposta è NO: la prescrizione omeopatica avviene dopo una visita accurata ed è individualizzata.
10 persone che soffrono di emicrania assumeranno probabilmente 10 rimedi omeopatici diversi.

Ma oggi non vi parlerò solo della mia esperienza omeopatica con l’Emicrania ma anche del PARTENIO, una pianta inclusa in diversi integratori alimentari spesso prescritti anche in ambiente ospedaliero.
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Si tratta di una pianta dotata di proprietà antinfiammatorie, analgesiche, antispastiche e antistaminiche dovute a molecole sempre più studiate dalla ricerca: i flavonoidi e i terpeni.

I terpeni sono interessanti componenti anche della Cannabis terapeutica anche perché, pur avendo azioni farmacologiche conosciute e definite, non sono gravati dall’effetto psicotropo di altre molecole contenute nella cannabis (in poche parole, non sballano).

Degli studi di discreta importanza hanno stabilito che il Partenio rientra tra le piante utili per l’emicrania e, considerando le sue proprietà, è potenzialmente utilizzabile anche per la Fibromialgia stessa, in integrazione o meno a farmaci convenzionali.

Dr. Michele Gardarelli
Medico Chirurgo
Vicepresidente Associazione Scientifica Fibromialgia
Membro del Comitato tecnico scientifico Comitato Fibromialgici Uniti e del Gruppo di lavoro ASUR su Fibromialgia e MCS
Referente Terapie integrate A.N.D.O.S. odv (Assoc. Naz. Donne Operate al Seno) Comitato di Ancona
Coordinatore Comitato scientifico del Comitato Pazienti Cannabis Medica

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