La Curcuma è una pianta che fa parte della stessa famiglia dello zenzero.
La molecola più studiata sintetizzata da questo vegetale è la curcumina, un polifenolo dalle molteplici azioni farmacologiche.
Innanzitutto, ha un’ azione antinfiammatoria, che può essere utile in ambito reumatologico, ad esempio quando c’è una condizione fibromialgica associata ad artrosi diffusa e discopatie.
Le sue proprietà antinfiammatorie, antidolorifiche, antiossidanti e protettive per il Sistema nervoso sono ad oggi ben documentate ed accertate.
Tuttavia c’è un altro campo d’azione che rende la curcumina una molecola particolarmente efficace e multitasking (capace di attuare più azioni contemporaneamente) e nel mio metodo di lavoro sono bene accette le sostanze dotate di queste qualità.
Nel 2015 è stato pubblicato uno studio che ha documentato la sua azione antidepressiva che sarebbe favorita dalla capacità di modulare favorevolmente tre neurotrasmettitori:
la serotonina, la noradrenalina e la dopamina.
Il funzionamento alterato di queste molecole si associa a depressione e fibromialgia.
Dunque, in definitiva, la curcumina è una delle molecole più utili nella gestione integrata della sindrome fibromialgica a causa della sua buona tollerabilità e “intelligenza farmacologica” che le permette di agire a diversi livelli, fisico ed emotivo.
Dr. Michele Gardarelli
Medico Chirurgo
Vicepresidente Associazione Scientifica Fibromialgia
Membro del Comitato tecnico scientifico Comitato Fibromialgici Uniti e del Gruppo di lavoro ASUR su Fibromialgia e MCS
Referente Terapie integrate A.N.D.O.S. odv (Assoc. Naz. Donne Operate al Seno) Comitato di Ancona
Coordinatore Comitato scientifico del Comitato Pazienti Cannabis Medica
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