Abbiamo deciso di proporvi questo breve estratto di cui condividiamo appieno ogni parola perché pensiamo possa essere un utile spunto di riflessione per tante persone che vivono nel dolore.
IL CORPO ACCUSA IL COLPO
Nelle esperienze traumatiche, il nostro corpo non diventa solo contenitore del nostro disagio, dell’incapacità di dare senso a ciò che abbiamo vissuto. Si trasforma in contenuto parlante di un dolore che si scrive su di esso. C’è una memoria emotiva presente in modo viscerale e profondo nelle terminazioni nervose che regolano il funzionamento dei nostri organi interni, che afferiscono ai nostri organi di senso. La nostra storia viene scritta sul corpo, che è un quaderno vivo e reattivo, che ne conserva la memoria. Il nostro corpo per noi è una casa. Ma a volte può diventare una gabbia nella quale i nostri stati della mente irrisolti rimangono bloccati e congelati e prendono voce attraverso ciò che la psicologia chiama “somatizzazioni”, ovvero trasferimento su distretti corporei di ciò che non siamo in grado di elaborare a livello intrapsichico. Lavorando con persone traumatizzate è stupefacente notare come il ricordo di ciò che ha fatto loro male si trasformi in un tempo istantaneo in riattivazione corporea di ciò che hanno provato, sentito, vissuto sul corpo mentre l’evento disorganizzante le teneva in balia. Noi siamo tutto: corpo e mente. Ed è solo rigenerando un equilibrio tra queste due dimensioni che possiamo riprendere in mano – da dentro di noi – il controllo sulla nostra mente. E che possiamo perciò salvarci dal rimanere intrappolati in un passato che, se non elaborato, rischia di riattivarsi costantemente nel presente, nel qui ed ora. Molta nostra sofferenza corporea mette radici in un dolore antico che non ha potuto essere detto, attraversato, risolto. Molte persone, senza saperlo, si trovano a vivere dentro un corpo che “blocca” l’accesso alla felicità. Così il corpo diventa un cancello che si “chiude” e non fa entrare. Che ci depriva e ci denutre. […]
di Alberto Pellai / Facebook – post del 13 ottobre 2021
Dr.ssa Nadia Chiaravalle, Dr Roberto Re
Team Psicologi Clinici
Associazione Scientifica Fibromialgia