Fibromialgia: perché ha senso assumere anche integratori alimentari

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La Fibromialgia è una condizione patologica caratterizzata da dolore muscolo scheletrico cronico e diffuso, spesso associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi (es. di attenzione e memoria), problemi psichici (es. ansia, depressione) (1) e un ampio spettro di altri disturbi, tanto da essere anche chiamata “la malattia dai cento sintomi”.

Secondo l’ipotesi più accreditata, la Sindrome fibromialgica è causata da una disfunzione del Sistema nervoso centrale (SNC) che determina una sindrome da sensibilizzazione centrale, caratterizzata dall’ amplificazione degli impulsi provenienti dalla superficie del corpo cosi che anche stimoli non dolorosi come una carezza possono essere avvertiti come dolorosi;
non avrebbe quindi una genesi psicosomatica, come si credeva in passato.

Per formulare la diagnosi di questa condizione patologica, non degenerativa ma gravemente impattante sulla qualità di vita, devono essere escluse altre patologie fisiche e disturbi mentali e devono essere rispettati i criteri fissati dall’American College of Rheumatology.

La terapia è multidisciplinare e individualizzata e può avvalersi anche di farmaci che agiscono a livello del SNC e di integratori alimentari, tra i quali, ad esempio, va sottolineato il ruolo del GLUTATIONE, importante per il funzionamento dei mitocondri, le “batterie energetiche” delle cellule.
Alcuni studi hanno evidenziato la carenza di glutatione nel sangue di soggetti affetti da Fibromialgia (2) e la riduzione delle aree doloranti dopo la somministrazione di integratori contenenti suoi precursori come la S-ADENOSIL-METIONINA (3), una molecola che ne favorisce la sintesi.
I soggetti affetti da Fibromialgia, in grande maggioranza di sesso femminile, inoltre, spesso utilizzano a scopo antidolorifico, farmaci il cui metabolismo può ridurre il glutatione, la cui carenza può diventare nociva per il fegato.

La S-adenosil metionina favorisce anche la sintesi della serotonina, definita anche l’ “ormone del buon umore”, la cui funzionalità è alterata nei fibromialgici.
Questa è una delle cause della depressione, che fa anche parte dei criteri diagnostici della Fibromialgia, dell’ alterazione della percezione del dolore e dei disturbi del sonno, essendo la serotonina implicata anche in queste funzioni.

Un’altra sostanza dimostratasi utile per la sintesi della serotonina è il COENZIMA Q10, importante elemento che contribuisce alla corretta attività mitocondriale.
Da studi scientifici emerge che il Q10 potrebbe essere efficace nel ridurre i sintomi della sfera psichica come la depressione (4), l’ astenia e il dolore (5).
Il Q10 e il glutatione sono degli efficaci antiossidanti e la loro utilità appare evidente anche in considerazione del riscontro che in soggetti affetti da Fibromialgia è stato misurato un elevato livello di stress ossidativo (6).

Altre molecole antiossidanti sono la LUTEOLINA presente anche nel sedano, nelle carote, nell’insalata ecc… e la POLIDATINA, ugualmente di origine vegetale, che vengono spesso associate, in integratori alimentari, alla PALMITOILETANOLAMIDE, un acido grasso, il cui meccanismo d’ azione fu scoperto dal premio Nobel Rita Levi Montalcini, che ha un’ azione neuroprotettiva, antinfiammatoria e che interagisce col sistema endocannabinoide coinvolto nei meccanismi della percezione del dolore (7);
ciò rende questa molecola un alleato interessante nella gestione del dolore, che origina a livello del Sistema nervoso centrale, in integrazione all’approccio farmacologico, nutrizionale, riabilitativo, psicologico e iperbarico che la Fibromialgia necessita.
Il successo terapeutico si può ottenere, perseverando nel percorso terapeutico multidisciplinare e individualizzato, programmato dal medico che ha preso in carico il paziente.

Dott. Michele Gardarelli
Medico Chirurgo
Medicina Integrata

Bibliografia

(1) Diagnosi e trattamento della Fibromialgia. Linee d’indirizzo Regione Emilia Romagna, 2018

(2) Serum antioxidants and nitric oxide levels in fibromyalgia: a controlled study Rheumatol Int. 2009 Apr;29(6):629-33.Sendur OF, Turan Y, Tastaban E, Yenisey C,Serter M

(3) Evaluation of S-adenosylmethionine in primary fibromyalgia.
A double-blind crossover study
Am J Med. 1987 Nov 20;83(5A):107-10. Tavoni A, Vitali C, Bombardieri S, Pasero G.

(4) Effect of Coenzyme Q10 on Psychopathological Symptoms in Fibromyalgia Patients.
CNS Neurosci Ther. 2017 Feb;23(2):188-189. doi: 10.1111/cns.12668. Epub 2017 Jan 4.
Alcocer-Gómez E1,2, Culic O3, Navarro-Pando JM4, Sánchez-Alcázar JA2, Bullón P1.

5) Can coenzyme q10 improve clinical and molecular parameters in fibromyalgia?
Antioxid Redox Signal. 2013 Oct 20;19(12):1356-61. doi: 10.1089/ars.2013.5260. Epub 2013 Apr 6.
Cordero MD1, Alcocer-Gómez E, de Miguel M, Culic O, Carrión AM, Alvarez-Suarez JM, Bullón P, Battino M, Fernández-Rodríguez A, Sánchez-Alcazar JA.

6) Free radicals and antioxidants in primary fibromyalgia: an oxidative stress disorder?
Rheumatol Int. 2005 Apr;25(3):188-90
Bagis S, Tamer L, Sahin G, Bilgin R, Guler H, Ercan B, Erdogan C.

(7) Pharmacological Modulation of Pain
Science of Pain, 2009 Elsevier, (53):795-819 Dray A et al.

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