Spesso mi sono chiesta: “Perché lo faccio?”
Credo che le persone che vivono un dolore non meritino di sentirsi abbandonate a sé stesse. Sono convinta che il dolore sia un’esperienza che viviamo tutti, prima o poi nella vita, ma che spesso, quando si presenta, finisce per isolare, creare incomprensioni, sfiducia ed incertezza per il futuro.
Invece, se lo osserviamo e ci osserviamo bene, può farci scoprire quanto siamo simili ed intimamente connessi, di fronte a un’esperienza tanto universale.
Quando ero adolescente, in una notte indimenticabile, vissi in prima persona un terremoto devastante per la mia città. Quell’esperienza mi mise a stretto contatto col dolore straziato di coloro che piangevano fino a non avere più lacrime. Un’esperienza immensa, direi trasformativa, che stravolse ogni criterio di priorità per me.
Realmente, mi insegnò tantissimo. Mi donò il privilegio di sedere a fianco della sofferenza, ascoltandola e osservandone l’espressione, quando il corpo non dimentica.
Sembra passata una vita, ma è rimasto in me un profondo rispetto per ogni tipo di dolore, mi guida il valore di non perdere mai la sensibilità verso i dolori taciuti o non sempre visibili.
Una spinta che motiva le mie scelte è quella di tendere gli sforzi per alleviare il dolore inutile, fare in modo che la sofferenza, quando trova il coraggio di emergere, sia accolta da comprensione, come un vissuto che ci connetta, facendoci uscire, e non ritrarre, dalla solitudine.
Per questo, mi piace accompagnare le persone nei momenti difficili, esserci mentre tornano liberi di riassaporare, con una nuova profondità, le gioie della propria esistenza, l’amore insieme alle persone care.
Nel tempo per me nutriente, mi piace scrivere frasi confezionate con cura: a volte, le emozioni o le persone che incontro sul mio cammino mi lasciano un dono anche in questa forma.
Il disegno e la pratica di meditazione allenano la mia capacità di osservazione, la cura per i dettagli e la fiducia nella bellezza del divenire.
E alla luce della mia storia, e di quanto il dolore per me è un aspetto da non sottovalutare e di cui prendersi cura, ho sentito di aiutare le persone che soffrono di dolore cronico, così da scoprire le risorse per con-viverci, nel pieno rispetto di tutte le loro parti.
Due citazioni che mi ispirano:
“La felicità è benefica per il corpo, ma è il dolore che sviluppa i poteri della mente.”
“Si tratta di una verità spaventosa: il dolore può renderci più profondi, conferire più splendore ai nostri colori e risonanza più ricca alle nostre parole. Questo avviene se non ci distrugge, se non annienta l’ottimismo e lo spirito, la capacità di avere visioni e il rispetto per le cose semplici e indispensabili”
Nadia Chiaravalle è una Psicologa clinica che si occupa di Fibromialgia e Dolore Cronico.
È Socia Fondatrice dell’Associazione Scientifica Fibromialgia, Socia ordinaria della Società della Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia.
Laureata con il massimo dei voti in Psicologia Clinico-Dinamica all’Università degli studi di Padova, matura interesse nel dolore cronico approfondendo l’approccio integrato alle patologie dolorose. Vince una borsa di studio presso l’Università di Siviglia, svolgendo in quel periodo un’esperienza di tirocinio presso un’ Associazione per la Fibromialgia. Qui partecipa a gruppi di psico-educazione sulla neurofisiologia del dolore, percorsi con terapie non convenzionali volti alla gestione del dolore, tecniche di rilassamento, training autogeno ed autoipnosi.
Scrive la Tesi Magistrale sulle tecniche di rilassamento per il dolore in fibromialgia, ottenendo la lode.
Spinta dalla passione per quest’ambito, pratica il tirocinio professionalizzante nel Reparto di Psicologia Ospedaliera, nelle aree Dolore cronico, Malattie Reumatiche, Cefalee e Terapia del dolore, Cardiologia, Sclerosi Multipla.
Un’esperienza per lei preziosa non solo a livello formativo ma anche umano, in cui approcciare la valutazione psicodiagnostica e psicofisiologica con Biofeedback nel dolore cronico, i colloqui di valutazione iniziale per le Cefalee. Ha l’opportunità di partecipare ai Training di Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson, Gruppi di gestione del dolore e dello stress, Gruppi di training in Mindfulness Based Stress Reduction.
È da sempre appassionata e curiosa dei temi della psicologia somatica e dell’ottica PNEI, della neurofisiologia dello stress, delle tecniche mente-corpo e della mindfulness esplorando con apertura e interesse la Neuropsicosomatica, l’embodiment e la teoria polivagale.
Fanno parte del suo percorso il Perfezionamento in Psico-oncologia presso l’Università del Sacro Cuore e percorsi formativi nel Training Autogeno e Consapevolezza del Corpo.
Ha approfondito le tecniche di Induzione Ipnotica Tradizionali e Rapide, utili nella gestione del dolore.
È stata Membro del Comitato Scientifico e organizzativo del Corso di Alta Formazione in Psicologia del dolore di Fondazione ISAL, Ricerca sul dolore.
Ha tenuto docenze in Corsi rivolti a professionisti sanitari riguardo l’assessment multidimensionale del dolore cronico, la bi-direzionalità asse-intestino cervello e docenze di Psicologia in ambito di Psicomotricità.
Si sente ispirata da una visione integrata e interdisciplinare della salute.
Nutre curiosità motivante nella formazione continua, in particolare nel dialogo tra la psicologia e le altre discipline, per favorire un benessere bio-psico-sociale delle persone con sofferenze croniche – “un mondo che continua ad arricchirsi di sfaccettature da conoscere e a cui rivolgere un’attenzione e cura globale”.